LA PRONUNCIA CORRETTA E’ COSI’ IMPORTANTE ?
Non sempre …
L’intelligibilità di una lingua parlata è dovuta alla giusta produzione di quei suoni che determinano il valore semantico delle parole : i fonemi, o i relativi allofoni. Es.: in italiano “cane” diventa “pane” se pronunciato con un diverso fonema iniziale: si ha quindi un cambio di significato.
Ma pronunciando il suono iniziale come /h/ (/’hane/ alla maniera fiorentina !) il significato di “cane” rimane invariato e da tutti riconoscibile, nonostante il fonema scorretto.
Questo possibile suono alternativo è detto allofono.
L’esperienza quotidiana ci conferma che le varie inflessioni dialettali – come pure quella straniera o blesa (come i vari tipi di “r” mosce e di sigmatismo che caratterizzano anche noti personaggi della politica e del giornalismo in Italia) – seppur irrispettose della corretta pronuncia non invalidano il successo della comunicazione, grazie alla ricca quantità di allofoni possibili.
Questo fenomeno avviene ovviamente anche tra gli anglofoni e quindi lo si giustifica – a maggior ragione – nello straniero quando parla l’inglese.
Una pronuncia “protocollare” è un valore aggiunto certamente utile, ma non va disdegnata l’opportunità del suo possibile adattamento al gruppo di parlanti che si frequenta, come segno di condivisione e di appartenenza.
Non intendo con questo sminuire l’importanza delle pronuncia corretta, fondamentale, ottenibile con la conoscenza dei simboli fonetici IPA : lo strumento più adeguatao per ottenerla con cosciente padronanza e che invito ad acquisire.
Nei corsi di fonologia imparerete a maturare e a gestire la differenza tra:
-
- come si dovrebbe,
- come si può,
- come non si deve pronunciare.