LA NUOVA DISCRIMINAZIONE…

non conoscere abbastanza l’inglese! C’è una tendenza ad alimentare complessi di colpa in chi non  conosce l’inglese adeguatamente (v. nota *).

Ma le  domande sono:

  • quale inglese,
  • quanto inglese ?
  •  l’inglese serve  per  essere cittadini del villaggio globale…
  • …oppure per rapportarsi solo con il mondo e la cultura anglosassone ?

Mentre va certamente curata la competenza linguistica eventualmente necessaria in campo professionale (che vede gli anglofoni di fatto tra i peggiori comunicatori, v. articolo cliccando qui),  i rapporti confidenziali non costituiscono un contesto critico, data la loro stessa natura informale.

Nella coscienza che il divario tra chi studia una lingua straniera e chi la parla come linguamadre è – e rimane – insuperabile (!), una conoscenza operativa più che decorosa dell’ inglese “che serve” è pur sempre un obiettivo raggiungibile anche con lo studio in autonomia,  con il presupposto di grande impegno,  di modalità di apprendimento efficaci , di una forte motivazione ma – soprattutto – di chiarezza di idee per scelte di studio in un panorama diversificato.


(*)  Sapete l’inglese?  Con questo titolo l’inserto del Corriere della Sera del 3 gen. 2019 n.1 proponeva in copertina un test per la verifica della conoscenza dell’inglese in base alla corretta traduzione – tra le varie presentate – di: ” In quattro e quattr’otto”, “Infradito”, “Pancia a terra”, “Fuori di testa”, “Dormire come un sasso”, “A occhio nudo”, “Chiudere un occhio”.   Come ve la sareste cavata di fronte al test proposto?  La discutibilità di un simile approccio  per la verifica della competenza linguistica è discussa in un mio post che invito a leggere  cliccando qui.


L'importanza di conoscere i simboli IPA – A cura di Roberto V. Maritan.